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Manutenzione Idranti
Tabella dei contenuti
Classificazione e linee guida per Idranti
La funzionalità, l’efficienza e il funzionamento dei sistemi e delle attrezzature antincendio sono requisiti essenziali per assicurare la salvaguardia e la tutela delle persone, dei beni e dell’ambiente. Partendo dalla constatazione che una corretta manutenzione dei sistemi e delle attrezzature antincendio assuma un “ruolo fondamentale nella garanzia del mantenimento di questi requisiti nel tempo”
COMPONENTI RETI DI IDRANTI
La rete idranti è la tipologia maggiormente utilizzata per la sua economicità ed efficacia in caso di intervento. Le reti idranti si distinguono in:
– ordinarie, destinate alla protezione all’interno di edifici
– all’aperto, destinate alla protezione all’aperto
Quest’ultime si distinguono a loro volta in reti idranti a umido all’aperto o reti di idranti a secco all’aperto.
Le reti di tubazioni a secco (rete a secco) sono costituite da un sistema di tubazioni fisse per l’alimentazione idrica di uno o più apparecchi di erogazione, non permanentemente in pressione d’acqua (da qui la dicitura a secco) che viene riempita d’acqua in pressione al bisogno.
I principali componenti delle reti idranti sono:
– idranti a muro e NASPI
– idranti sottosuolo
– idranti soprasuolo a colonna
Pubblichiamo anche un estratto delle Linee guida per la manutenzione degli idranti
Linee Guida per la Corretta Manutenzione degli Estintori
Chi opera nel campo della sicurezza sa che la funzionalità, l’efficienza e il funzionamento dei sistemi e delle attrezzature antincendio sono requisiti essenziali per assicurare:
• la salvaguardia e la tutela delle persone;
• la salvaguardia e la tutela dei beni;
• la salvaguardia e la tutela dell’ambiente.
Di conseguenza la corretta “manutenzione dei sistemi e delle attrezzature antincendio” assume un ruolo fondamentale nella garanzia del mantenimento di questi requisiti nel tempo.
LA MANUTENZIONE DEGLI ESTINTORI DI INCENDIO PORTATILI E CARRELLATI
La norma UNI 9994-1 è il riferimento per operare secondo la REGOLA DELL’ARTE, tale norma fa luce sulle figure coinvolte nella manutenzione, e prevede sei fasi di manutenzione:
CONTROLLO INIZIALE (PRESA IN CARICO)
NOTA Qualora i documenti a corredo non siano disponibili, o siano parzialmente disponibili, la loro predisposizione e/o aggiornamento è a cura del datore di lavoro o della persona dal lui delegata.
Esame che deve essere eseguito a cura dell’azienda di manutenzione subentrante che deve verificare che:
• gli estintori siano manutenzionabili (vedi paragrafo 6 UNI 9994-1);
• le marcature siano presenti e leggibili;
• esistano le registrazioni delle attività di manutenzione precedenti;
• sia disponibile il libretto di manutenzione ove previsto. Qualora i documenti non siano disponibili, o siano solo parzialmente disponibili, il manutentore deve registrare l’esito e comunicare alla persona responsabile la non conformità rilevata.
OPERAZIONI CONNESSE ALLA SORVEGLIANZA
La sorveglianza consiste in una misura di prevenzione, che deve essere effettuata dalla PERSONA RESPONSABILE che abbia ricevuto adeguata informazione. La periodicità dell’attività di sorveglianza è definita dalla persona responsabile in relazione al rischio di incendio presente (vedi DVR dell’azienda). Le anomalie riscontrate devono essere immediatamente eliminate. L’esito dell’attività di sorveglianza effettuata deve essere registrato. In particolare la persona responsabile, o le persone da lui delegate che abbiano ricevuto adeguate istruzioni, deve effettuare i seguenti controlli:
• l’estintore ed il supporto siano integri;
• l’estintore sia presente e segnalato con apposito cartello;
• il cartello sia chiaramente visibile, l’estintore sia immediatamente utilizzabile e l’accesso allo stesso sia libero da ostacoli;
• l’estintore non sia stato manomesso, in particolare risulti sigillato il dispositivo di sicurezza per evitare azionamenti accidentali;
• le iscrizioni (etichette) siano ben leggibili;
• l’indicatore di pressione, se presente, indichi un valore di pressione compreso all’interno del campo verde;
• il cartellino di manutenzione sia presente sull’apparecchio e che non sia stata superata la data per le attività previste;
• l’estintore portatile non sia collocato a pavimento.
OPERAZIONI CONNESSE ALLA FASE DI CONTROLLO PERIODICO (SEMESTRALE)
Il controllo periodico, effettuato da PERSONA COMPETENTE, consiste in una misura di prevenzione atta a verificare, con frequenza almeno semestrale (entro la fine del mese di competenza), l’efficienza dell’estintore, tramite effettuazione dei seguenti accertamenti:
• verifiche di cui alla fase di sorveglianza.
• per gli estintori pressurizzati: accertamento della pressione interna.
• per gli estintori a CO2: accertamento dello stato di carica tramite pesatura.
• controllo della presenza, del tipo e della carica delle bombole di gas ausiliario per gli estintori pressurizzati con tale sistema;
• l’estintore non presenti anomalie quali ugelli ostruiti, perdite, tracce di corrosione, sconnessioni o incrinature dei tubi flessibili, ecc.;
• l’estintore sia esente da danni alle strutture di supporto e alla maniglia di trasporto; se carrellato, abbia ruote funzionanti;
• sia esente da danni ed ammaccature al serbatoio.
Le anomalie riscontrate devono essere eliminate in caso contrario l’estintore deve essere dichiarato fuori servizio. Una volta terminato le operazioni il tecnico è tenuto alla compilazione del rapporto di intervento, come previsto al capitolo DOCUMENTAZIONE DEL SERVIZIO DI MANUTENZIONE (RAPPORTINO DI INTERVENTO) e all’aggiornamento del cartellino di manutenzione.
OPERAZIONI CONNESSE ALLA FASE DI REVISIONE PROGRAMMATA
Consiste in una serie di interventi tecnici di prevenzione, che devono essere effettuati da PERSONA COMPETENTE, effettuata con frequenza diversa in relazione alla tipologia di estintore, atta a verificare e renderli perfettamente efficienti.
Periodicità massima di revisione:
1. Estintori a polvere: 36 mesi
2. Estintori a CO2: 60 mesi
3. Estintori a base d’acqua a. con serbatoio in acciaio al carbonio con agente estinguente premiscelato: 24 mesi b. con serbatoio in acciaio al carbonio contenente solo acqua ed eventuali altri additivi in cartuccia: 48 mesi c. con serbatoio in acciaio INOX o lega di alluminio: 48 mesi 4. Estintori ad idrocarburi alogenati: 72 mesi
Verifiche ed operazioni da eseguire:
• esame interno dell’apparecchio per la verifica del buono stato di conservazione;
• esame e controllo funzionale di tutte le parti;
• controllo di tutte le sezioni di passaggio del gas ausiliario, se presente, e dell’agente estinguente, in particolare il tubo pescante, i tubi flessibili, i raccordi e gli ugelli, per verifcare che siano liberi da incrostazioni, occlusioni e sedimentazioni;
• controllo dell’assale e delle ruote, quando esistenti;
• ripristino delle protezioni superficiali, se danneggiate;
• sostituzione dei dispositivi di sicurezza contro le sovrappressioni se presenti;
• sostituzione dell’agente estinguente;
• sostituzione delle guarnizioni;
• sostituzione della valvola erogatrice per gli estintori a biossido di carbonio per garantire sicurezza ed efficienza;
• rimontaggio dell’estintore in perfetto stato di efficienza. La data della revisione (mm/aa) e la denominazione dell’azienda che l’ha effettuata devono essere riportati sia all’interno che all’esterno dell’estintore con modalità che ne garantiscano la leggibilità nel corso della successiva revisione programmata.
E’ vietato punzonare tale data sul serbatoio o sui componenti dell’estintore soggetti a pressione. Una volta terminato le operazioni il tecnico è tenuto alla compilazione del rapporto di intervento, come previsto al capitolo DOCUMENTAZIONE DEL SERVIZIO DI MANUTENZIONE (RAPPORTO DI INTERVENTO)
OPERAZIONI CONNESSE ALLA FASE DI COLLAUDO
Il collaudo, se non diversamente indicato dalla legislazione vigente (D.M. 19 – aprile – 2001; D.M. 16 – gennaio -1998), deve essere eseguito da PERSONA COMPETENTE
Periodicità massima di collaudo bombole estintori CO2: 120 mesi
Periodicità massima di collaudo serbatoi NON CE:
1. Estintori a polvere: 72 mesi
2. Estintori a base d’acqua
a. con serbatoio in acciaio al carbonio con agente estinguente premiscelato: 72 mesi
b. con serbatoio in acciaio al carbonio contenente solo acqua ed eventuali altri additivi in cartuccia: 72 mesi
c. con serbatoio in acciaio INOX o lega di alluminio: 72 mesi
3. Estintori ad idrocarburi alogenati: 72 mesi Periodicità massima di collaudo serbatoi CE:
1. Estintori a polvere: 144 mesi
2. Estintori a base d’acqua con serbatoio in acciaio al carbonio con agente estinguente premiscelato: 72 mesi
3. Estintori a base d’acqua a. con serbatoio in acciaio al carbonio con agente estinguente premiscelato: 72 mesi b. con serbatoio in acciaio al carbonio contenente solo acqua ed eventuali altri additivi in cartuccia: 96 mesi c. con serbatoio in acciaio INOX o lega di alluminio: 144 mesi
4. Estintori ad idrocarburi alogenati: 144 mesi
Verifiche ed operazioni da eseguire:
Durante la fase di collaudo devono essere effettuate le fasi precedenti.
Gli estintori che non siano già soggetti a verifiche periodiche secondo la legislazione vigente e non conformi alla Direttiva 97/23/CE, devono essere collaudati mediante una prova idraulica della durata di 1 mina una pressione di 3,5 MPa, o come da valore punzonato sul serbatoio se maggiore.
Gli estintori che non siano già soggetti a verifiche periodiche secondo la legislazione vigente e costruiti in conformità alla Direttiva 97/23/CE, devono essere collaudati mediante una prova idraulica della durata di 30 s alla pressione di prova (Pt) indicata sul serbatoio.
Gli estintori con serbatoio / bombola che non hanno superato positivamente il collaudo devono essere messi fuori servizio. In occasione del collaudo dell’estintore la valvola di comando deve essere sostituita per garantire l’efficienza e la sicurezza dell’estintore.
La data del collaudo (mm/aa) e la denominazione dell’azienda che l’ha effettuata devono essere riportati sia all’interno che all’esterno dell’estintore con modalità indelebile.
E’ vietato punzonare tale data sul serbatoio o sui componenti dell’estintore soggetti a pressione; Le bombole ad azoto ed a biossido di carbonio devono essere punzonate secondo le disposizioni legislative vigenti applicabili.
OPERAZIONI CONNESSE ALLA FASE DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA
Consiste in una manutenzione che si attua, durante la vita dell’estintore, ogni volta che le operazioni di manutenzione ordinaria non sono sufficienti a ripristinare le condizioni di efficienza dell’estintore. Deve essere effettuata da PERSONA COMPETENTE.
Tutte le riparazioni e/o sostituzioni che impediscano il decadimento dei livelli di sicurezza dei prodotti devono essere attuate immediatamente. La mancanza di ricambi originali o adeguati o il protrarsi dell’intervento oltre il normale tempo del controllo stesso obbliga il manutentore a dichiarare il prodotto non funzionante e a comunicarne le cause all’utente.
In caso di utilizzo anche parziale dell’estintore è necessario sostituire integralmente l’agente estinguente eseguendo i controlli previsti dalla revisione programmata.
CARTELLINO DI MANUTENZIONE
Il cartellino di manutenzione deve essere apposto dalla società incaricata di effettuare il servizio di manutenzione. Ogni estintore in esercizio deve essere dotato del cartellino di manutenzione. Quando si effettua per la prima volta il controllo iniziale, se presente il cartellino del precedente manutentore deve essere rimosso e sostituito con quello della società incaricata di effettuare il servizio di manutenzione.
Sul cartellino deve essere obbligatoriamente riportato:
• numero di matricola o altri estremi di identificazione dell’estintore;
• ragione sociale e indirizzo completo ed altri estremi di identificazione dell’azienda incaricata della manutenzione;
• tipo dell’estintore;
• massa lorda dell’estintore;
• carica effettiva;
• tipo di fase effettuata;
• data dell’intervento (mese/anno nel formato mm/aa);
• scadenza del prossimo controllo ove previsto da specifiche normative (mese/anno nel formato mm/aa) (ADR);
• sigla o codice di riferimento o punzone identificativo del manutentore.
La persona responsabile deve predisporre e tenere aggiornato un registro, FIRMATO DALLA STESSA PERSONA RESPONSABILE, in cui sono registrati i lavori volti e lo stato in cui si lasciano gli estintori.
INDICAZIONE GENERALI RELATIVE ALLA MANUTENZIONE
L’estintore può essere rimosso per manutenzione previa sostituzione, da parte della PERSONA RESPONSABILE, con altro di capacità estinguente non inferiore. Le iscrizioni devono essere sostituite con originali nuove qualora siano, anche in parte, non leggibili. Ogni manutentore subentrante nel servizio di manutenzione deve garantire il corretto e responsabile proseguo delle operazioni di manutenzione effettuando la revisione, ove lo giudichi necessario, anche in anticipo. La manutenzione degli estintori di incendio per fuochi di classe D deve essere effettuata in conformità alla norma. Le marcature e i contrassegni distintivi riportati dal costruttore dell’estintore NON devono essere rimossi o coperti. In particolare non devono essere coperte e rimosse le informazioni che identificano il costruttore.
ESTINTORI FUORI SERVIZIO
Estintori non manutenzionabili, da mettere fuori servizio:
• tutti gli estintori d’incendio per i quali non è consentita la manutenzione devono essere immediatamente messi fuori servizio e dismessi secondo le norme vigenti.
• estintori di tipo non omologati ad esclusione degli estintori di classe D;
• estintori che presentino segni di corrosione e ammaccature sul serbatoio;
• estintori sprovvisti delle marcature previste dalla legislazione vigente e dalle norme applicabili; • estintori le cui parti di ricambio e gli agenti estinguenti non sono più disponibili;
• estintori con marcature ed iscrizioni illeggibili e non sostituibili;
• estintori che devono essere ritirati dal mercato in conformità a specifiche disposizioni legislative nazionali vigenti;
• estintori non dotati del libretto di uso e manutenzione rilasciato dal costruttore e non più reperibile sul mercato (applicabile solo agli estintori portatili UNI EN 3-7);
• estintori che abbiano superato 18 anni di età.
Sull’estintore deve essere un’etichetta “ESTINTORE FUORI SERVIZIO”; si deve e informare la persona responsabile e riportare la dizione “FUORI SERVIZIO” sul cartellino di manutenzione. Qualora il manutentore ritenga che l’estintore sia potenzialmente pericoloso deve metterlo in sicurezza. La PERSONA RESPONSABILE DEVE provvedere alla sostituzione degli estintori messi fuori servizio.
LE ATTREZZATURE PRESENTI SUL MERCATO IN GRADO DI AGEVOLARE LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE
Viene di seguito riportato un elenco non esaustivo di attrezzature, presenti attualmente sul mercato, necessarie per una corretta manutenzione.
• Set di attrezzature minute di officina (chiavi fisse, chiavi a rullino, cacciaviti nei vari tipi, pinze di vari tipi, morsa, lubrificanti);
• Strumento per la misurazione della pressione interna (manometro campione certificato SIT, manometri controllati con manometri di riferimento);
• Bombola di azoto con riduttore di pressione o compressore per aria dotato di deumidificatore ed essiccatore per la pressurizzazione degli estintori;
• Set di adattatori per la pressurizzazione degli estintori;
• Kit di serraggio dinamometrico completi di inserti per valvole utilizzate;
• Specchietto d’ispezione e lampada;
• Attrezzatura per la ricarica di gas ausiliario;
• Sistemi, dispositivi o sostanze atte all’individuazione delle perdite di pressione (cerca fughe o contenitore con acqua per l’individuazione di perdita di pressione)
• Bilance idonee a garantire il rispetto delle tolleranze indicate nelle norme UNI 9994 e UNI 9492 • Morse di serraggio per estintori;
• Pompa di travaso per ricarica del biossido di carbonio.
• Macchina di caricamento polvere
• Contenitori per polvere di scarto e schiume di scarto.
• Pompa di collaudo per serbatoi a bassa pressione e/o alta pressione.
• Attrezzatura per l’asciugatura dei serbatoi e delle bombole;
• Dinamometri da trasporto.
Linee Guida per la Corretta Manutenzione delle Porte REI
Tutte le porte R.E.I. devono essere testate in appositi laboratori, abilitati dal Ministero competente, il quale rilascia le certificazioni necessarie per poterle commercializzare. Oltre all’anta, anche l’intelaiatura della porta deve rispettare determinati requisiti di sicurezza forniti dall’agenzia certificante i prodotti.
Per questo ogni componente che costituisce anche il serramento deve arrecare un’etichetta di certificazione che assicura che sia stato testato attraverso un test di incendio. Ad ogni elemento viene, infatti, applicata una targhetta in acciaio con indicati: produttore, data, nome dell’ente certificatore, classe di resistenza e numero di produzione.
Per assicurare la tenuta al fumo le porte tagliafuoco devono essere, inoltre, corredate da speciali guarnizioni, che si gonfiano col calore, ma non fondono, non bruciano e non producono esse stesse fumi nocivi. Le guarnizioni in gomma siliconica resistono fino a 250 °C.
Uno solo dei componenti che non funzionasse durante l’incendio potrebbe provocare il collasso del sistema e rendere inutili le altre precauzioni.
Linee Guida per la Corretta Manutenzione delle Manichette Antincendio
Gli idranti a muro, chiamati normalmente cassette antincendio, sono costituiti da cassetta, rubinetto idrante, lancia e tubazione antincendio flessibile, raccordata, comunemente indicata come manichetta antincendio.
La manichetta antincendio è composta da un tessuto circolare di poliestere ad alta tenacità con un sottostrato impermeabilizzante elastomerico, con alta resistenza all’ozono ed all’invecchiamento e deve essere realizzata conformemente a quanto previsto dalla Norma UNI EN 14540 per le manichette UNI 45 ed alla Norma UNI 9487 per le manichette UNI 70, con raccordi tipo pesante a Norma UNI 804 e legatura a Norma UNI 7422 con manicotti copri legatura, con Pressione di Esercizio pari a 12 Bar.
Per esigenze particolari (raffinerie, depositi petroliferi, navi, impianti ad alto rischio etc) sono realizzate manichette antincendio con caratteristiche particolari ( rivestimento esterno con resine, tubolare interno prevulcanizzato etc)
Importante all’atto dell’acquisto richiedere le certificazioni sopraindicate; molte delle manichette in commercio non hanno i requisiti previsti dalle norme (raccordi leggeri non 804, tessuti leggeri etc.) specie se di importazione, per cui a fronte di una quotazione bassa hanno una durata di utilizzo molto ridotta.
Fondamentale, per garantire l’efficienza dell’Impianto di spegnimento con idranti UNI 45 e UNI 70, che le manichette antincendio siano integre e permettano il flusso regolare dell’acqua dal rubinetto idrante alla lancia per tutta la lunghezza della manichetta stessa ( mt. 15, 20, 25, 30); per garantire l’efficienza diventa importante la manutenzione.
La manutenzione degli idranti a muro con tubazioni flessibili (manichette) deve essere realizzata secondo le prescrizione della Norma UNI EN 671-3, manutenzione degli idranti a muro con tubazioni flessibili, per garantire un efficiente mezzo di estinzione incendi “e che la loro utilità dipende da una manutenzione che assicuri un’istantanea efficienza in caso di necessità”; prescrizioni che prevedono i seguenti principali tipi di controllo:
PRESA IN CARICO DEI COMPONENTI DELL’IMPIANTO RETI DI IDRANTI
NOTA Qualora i documenti non siano disponibili, o siano solo parzialmente disponibili, il manutentore deve registrare l’esito e comunicare alla persona responsabile la non conformità rilevata. La loro predisposizione e/o aggiornamento è a cura del datore di lavoro o della per-sona dal lui delegata.
Con la presa in carico dei componenti delle reti di idranti, che può coincidere con la prima operazione di manutenzione, è necessario:
– eseguire una prima verifica di massima sullo stato dei suddetti componenti;
– richiedere al committente la documentazione storica relativa ai pregressi interventi di controllo e manutenzione;
– richiedere il libretto d’uso e manutenzione dei componenti oltre all’eventuale ulteriore documentazione a corredo.
OPERAZIONI CONNESSE ALLA SORVEGLIANZA
La sorveglianza consiste in un controllo visivo atto a verificare che i componenti della rete idranti siano nelle normali condizioni operative, siano facilmente accessibili, siano presenti le istruzioni d’uso e non presentino danni materiali accertabili tramite esame visivo quali difetti, segni di deterioramento, corrosione o perdite.
La sorveglianza può essere effettuata dal personale normalmente presente nelle aree protette dopo aver ricevuto adeguate istruzioni.
In particolare la PERSONA RESPONSABILE, o le persone da lui delegate che abbiano ricevuto adeguate istruzioni, deve verificare l’impianto come di seguito indicato:
ATTACCHI DI MANDATA PER AUTOPOMPA
– Verifica delle condizioni di stato dell’attacco (assenza di segni di deterioramento, corrosione o perdite) e della cassetta e/o armadio di contenimento
IDRANTI SOPRASUOLO E SOTTOSUOLO
– Verifica delle condizioni di stato delle colonne idranti (assenza di segni di deterioramento, corrosione o perdite) controllando che siano regolarmente chiuse e con i tappi delle bocche idranti serrati.
– Verifica dell’integrità della dotazione
IDRANTI A MURO E NASPI
– Verifica dell’integrità della dotazione
– Verifica delle non presenza di segni di deterioramento, corrosione o perdite.
– Verifica della corretta collocazione,
– Verifica della accessibilità senza ostacoli, visibilità, presenza e leggibilità delle istruzioni d’uso;
– Verifica del corretto avvolgimento della manichetta nel caso di idranti a muro
– Verifica dello stato degli sportelli e lastre di protezione
– Verifica della corretta chiusura e presenza del sigillo nel complesso
OPERAZIONI CONNESSE AL CONTROLLO PERIODICO (SEMESTRALE)
Il controllo periodico, effettuato da PERSONA COMPETENTE, consiste in una serie di operazioni atte a verificare la completa e corretta funzionalità dei componenti delle reti di idranti, nelle normali condizioni esistenti nell’ambiente in cui è installata.
Una volta terminato il controllo, il tecnico è tenuto alla compilazione del rapporto di intervento e all’aggiornamento del cartellino di manutenzione.
L’Azienda specializzata durante la fase di controllo deve verificare l’impianto come di seguito indicato:
ATTACCHI VVF
– Presenza, corretta ubicazione, chiaramente segnalati e accessibili senza ostacoli;
– non sia danneggiato ed i componenti non presentino segni di corrosione o perdite protezione da urti accidentali;
– presenza tappo filettato secondo norme UNI apribile con chiave per raccordi di tipo A;
– manovrabilità delle valvole mediante la completa apertura e chiusura delle stesse verificando la tenuta della valvola di ritegno;
– alla fine delle operazioni assicurarsi che le valvole di intercettazione degli attacchi autopompa siano in posizione aperta.
IDRANTI SOPRASUOLO E SOTTOSUOLO
– presenza, corretta ubicazione, chiaramente segnalati e accessibili senza ostacoli;
– non sia danneggiato ed i componenti non presentino segni di corrosione o perdite protezione da urti accidentali;
– presenza tappo filettato secondo norme UNI apribile con chiave per raccordi di tipo A;
– manovrabilità delle valvole mediante la completa apertura e chiusura delle stesse verificando la tenuta della valvola di ritegno;
– il sistema di drenaggio funzioni correttamente;
– le cassette a corredo degli idranti siano dotate di tubazione con raccordi UNI 804;
– le cassette a corredo degli idranti siano dotate di lancia di erogazione secondo la norma UNI 11423;
– le cassette a corredo degli idranti siano dotate di chiavi di manovra per l’apertura dell’idrante e per il serraggio dei raccordi;
– le cassette a corredo degli idranti sottosuolo siano dotate di dispositivi di attacco (colli cigno) per consentirne un rapido utilizzo.
IDRANTI A MURO E NASPI
– presenza della marcatura CE della cassetta se impianto costruito dopo 2004;
– presenza, corretta ubicazione, chiaramente segnalati e accessibili senza ostacoli;
– non sia danneggiato, i componenti non presentino segni di corrosione o perdite e la cassetta non sia danneggiata, si apra agevolmente non ostacoli le vie di esodo e sia saldamente fissata al supporto;
– protezione da urti accidentali;
– in caso di presenza di manometro esso funzioni correttamente;
– che la lancia erogatrice sia di tipo appropriato, di facile manovrabilità ed abbia almeno 3 posizioni di regolazione (intercettazione di getto, getto pieno e frazionato);
Specificità in caso di idranti a muro:
Per quanto attiene la tubazione verificare che:
– non vi sia presenza di screpolature, deformazioni e danneggiamenti;
– i raccordi siano a norma UNI 804;
– sia presente un adeguato sistema di protezione dell’operatore in prossimità del raccordo (ad es. manicotto copri legatura) UNI 7422 punto 4;
– abbia legature secondo UNI 7422;
– sia presente la fascetta vincolata al sistema di fissaggio riportante i dati del produttore, la massi-ma pressione di esercizio, l’anno di costruzione ed il riferimento alla norma UNI 7422.
Specificità in caso di naspi:
– la bobina (se presente) ruoti agevolmente in entrambe le direzioni;
– mancata presenza di screpolature, deformazioni e danneggiamenti sulla tubazione;
– per i naspi orientabili, il supporto pivotante ruoti agevolmente fino a 180°;
– per i naspi manuali la valvola d’intercettazione sia
adeguata e di facile e corretta manovrabilità;
– per i naspi fissi la guida di scorrimento del la tubazione funzioni correttamente e sia fissata correttamente e saldamente;
– la tubazione di alimentazione sia in buone condizioni.
OPERAZIONI CONNESSE ALLA MANUTENZIONE ANNUALE (COLLAUDO FUNZIONALE)
La manutenzione annuale, effettuata da PERSONA COMPETENTE, consiste, così come specificato nella norma UNI EN 671/3, oltre a tutte le operazioni previste nel controllo periodico semestrale, nel mettere la tubazione semirigida secondo UNI EN 694 in caso di naspi o appiattibile secondo UNI EN 14540 in caso di idranti a muro alla pressione di esercizio della rete.
– È ammesso il collaudo ad aria fino a pressioni di 6 bar
– Se pressioni dell’impianto sono superiori è necessario utilizzare collaudo idraulico
Annualmente deve essere inoltre effettuata la prova di funzionalità degli idranti a muro e dei naspi controllando che la portata e la gittata siano costanti e sufficienti (è consigliato l’uso di indicatori di flusso). Durante tale operazione si può utilizzare anche un tronchetto di tubazione con le stesse caratteristiche ma di lunghezza inferiore.
Una volta terminato le operazioni il tecnico è tenuto alla compilazione del rapporto di intervento e all’aggiornamento del cartellino di manutenzione.
OPERAZIONI CONNESSE AL COLLAUDO PERIODICO (QUINQUENNALE)
Il collaudo periodico, effettuato da PERSONA COMPETENTE, consiste nel mettere alla massima pressione di esercizio 1,2 MPa (12 Bar) la tubazione flessibile (in caso di idranti a muro) o la tubazione semirigida (in caso di naspi antincendio) così come specificato nella norma UNI EN 671/3.
Una volta terminato le operazioni il tecnico è tenuto alla compilazione del rapporto di intervento e all’aggiornamento del cartellino di manutenzione.
OPERAZIONI CONNESSE ALLA MANUTEZIONE ORDINARIA
La manutenzione ordinaria, effettuata da PERSONA COMPETENTE, consiste in una serie di operazioni atte a eliminare le anomalie di modesta entità riscontrate nei componenti delle reti idranti. Terminata la manutenzione, il tecnico è tenuto alla compilazione del rapporto di intervento.
OPERAZIONI CONNESSE ALLA MANUTEZIONE STRAORDINARIA
La manutenzione straordinaria, effettuata da PERSONA COMPETENTE, consiste in un intervento che richiede attrezzature o strumentazioni particolari o che comporti ad esempio la sostituzione degli accessori o dell’idrante a muro, naspo o la completa sostituzione di idranti a colonna o attacchi per gruppi autopompa. Terminata la manutenzione, il tecnico è tenuto alla compilazione del rapporto di intervento e, se del caso, al rilascio di una nuova dichiarazione di corretta installazione.
CARTELLINO (ETICHETTA) DI MANUTENZIONE CONTROLLO
È previsto l’obbligo per di apporre i dati di manutenzione e controllo su di un’etichetta che non deve impedire la visione della marcatura del fabbricante norma UNI EN 671/3.
È necessario mettere almeno i seguenti dati:
– la dicitura “REVISIONATO”
– i dati essenziali del fornitore del naspo o dell’idrante a muro
– gli estremi di identificazione di chi effettua la manutenzione
– la data (mese ed anno) dell’intervento di manutenzione.
OPERAZIONI INTEGRATIVE RETI ALL’APERTO A SECCO
Ad integrazione delle operazioni previste dalla UNI 10779, deve essere eseguita almeno una volta all’anno (e comunque all’atto di messa in servizio dopo un periodo di inattività) la prova funzionale d’impianto
– con attivazione
– delle valvole a diluvio
– dei dispositivi di sfiato
– e verifica del tempo di erogazione idrica
LE ATTREZZATURE PRESENTI SUL MERCATO IN GRADO DI AGEVOLARE LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE
Viene di seguito riportato un elenco non esaustivo di attrezzature, presenti attualmente sul mercato, necessarie per una corretta manutenzione.
– Chiavi fisse, cacciaviti, giratubi, chiavi regolabili, cercafase, carta vetrata, spazzole in ferro, trapani, avvitatori, etc…
– Strumenti di misurazione della portata e pressione (es. tubo di pitot, lancia con manometro ed indicatore di pressione)
– Strumenti di misurazione della pressione statica (es. tappi con manometro e valvola di scarico).
– Strumenti di misurazione della pressione dinamica (es. flussometri elettronici).
– Eventuale tratto di tubazione completo di raccordi per le verifiche in luoghi dove eventuali perdite d’acqua possano arrecare danno.
– Chiavi di manovra.
– Avvolgimanichetta (es. modelli carrellati, elettrici, con asciugatore).
– Attrezzatura per prova idrostatica (idonea per pressione idrostatica di 12 bar).
– Kit asciugatura e talcatura manichette
– Attrezzatura per pressatura pneumatica (tarata max 6 bar).
– Divisore valvolato con riduzioni e manometro.
Linee Guida per la Corretta Manutenzione degli Idranti
NORMA TECNICA DI RIFERIMENTO PER LA MANUTENZIONE DELLE COMPONTENTI DI RETI IDRANTI
La norma UNI 10779 descrive le procedure di sorveglianza, controllo periodico, manutenzione della rete idranti e relativi componenti e rimanda, per le attività da svolgere sui naspi ed idranti a muro dotati di tubazioni flessibili e semirigide (manichette e naspi), a quanto descritto nella norma UNI EN 671-3.
La norma UNI EN 671-3 prescrive i criteri per effettuare il controllo iniziale, la sorveglianza, il controllo periodico, la revisione programmata ed il collaudo degli estintori di incendio, al fine di garantirne l’efficienza.
La norma UNI/TS 11559 specifica i requisiti di progettazione, installazione ed esercizio delle reti di idranti a secco destinate all’alimentazione di apparecchi erogazione antincendio e deve essere utilizzata unitamente alla UNI 10779.
Norme UNI e UNI EN di riferimento
– UNI 10779 “Impianti di estinzione incendi – Reti di idranti – progettazione, installazione, ed esercizio.”
– UNI EN 671 – 1 “Sistemi fissi di estinzione incendi sistemi equipaggiati con tubazioni.
Naspi antincendio con tubazioni semirigide.”
– UNI EN 672 – 2 “Sistemi fissi di estinzione incendi sistemi equipaggiati con tubazioni.
Idranti a muro con tubazioni flessibili.”
– UNI EN 671 – 3 “Manutenzione dei naspi antincendio con tubazioni semi rigide ed idranti a muro con tubazioni flessibili”.
– UNI EN 14384 “Idranti a colonna soprasuolo”
– UNI EN 14339 “Idranti sottosuolo”
– UNI EN 694 “Tubazioni semirigide per naspi”
– UNI EN 14540 “Tubazioni appiattibili per idranti a muro”UNI
– UNI 804 “Raccordi per tubazioni flessibili”
– UNI 814 “Chiavi per la manovra dei raccordi, attacchi e tappi per tubazioni flessibili”
– UNI 7421 “tappi per valvole e raccordi per tubazioni flessibili”
– UNI 7422 “Requisiti delle legature per tubazioni flessibili”
– UNI 9487:2006 “Tubazioni flessibili antincendio DN 70”
– UNI 11423 “Lance erogatrici di DN 70 a corredo di idranti per pressioni di esercizio fino a 1,2 MPa”
LA MANUTENZIONE A REGOLA D’ARTE
Le norme UNI 10779 e UNI EN 671-3 sono il riferimento per operare secondo la REGOLA DELL’ARTE, tali norme fanno luce sulle figure coinvolte nella manutenzione, e prevedono sette fasi di manutenzione:
PRESA IN CARICO DEI COMPONENTI DELL’IMPIANTO RETI DI IDRANTI
NOTA Qualora i documenti non siano disponibili, o siano solo parzialmente disponibili, il manutentore deve registrare l’esito e comunicare alla persona responsabile la non conformità rilevata. La loro predisposizione e/o aggiornamento è a cura del datore di lavoro o della per-sona dal lui delegata.
Con la presa in carico dei componenti delle reti di idranti, che può coincidere con la prima operazione di manutenzione, è necessario:
– eseguire una prima verifica di massima sullo stato dei suddetti componenti;
– richiedere al committente la documentazione storica relativa ai pregressi interventi di controllo e manutenzione;
– richiedere il libretto d’uso e manutenzione dei componenti oltre all’eventuale ulteriore documentazione a corredo.
OPERAZIONI CONNESSE ALLA SORVEGLIANZA
La sorveglianza consiste in un controllo visivo atto a verificare che i componenti della rete idranti siano nelle normali condizioni operative, siano facilmente accessibili, siano presenti le istruzioni d’uso e non presentino danni materiali accertabili tramite esame visivo quali difetti, segni di deterioramento, corrosione o perdite.
La sorveglianza può essere effettuata dal personale normalmente presente nelle aree protette dopo aver ricevuto adeguate istruzioni.
In particolare la PERSONA RESPONSABILE, o le persone da lui delegate che abbiano ricevuto adeguate istruzioni, deve verificare l’impianto come di seguito indicato:
ATTACCHI DI MANDATA PER AUTOPOMPA
– Verifica delle condizioni di stato dell’attacco (assenza di segni di deterioramento, corrosione o perdite) e della cassetta e/o armadio di contenimento
IDRANTI SOPRASUOLO E SOTTOSUOLO
– Verifica delle condizioni di stato delle colonne idranti (assenza di segni di deterioramento, corrosione o perdite) controllando che siano regolarmente chiuse e con i tappi delle bocche idranti serrati.
– Verifica dell’integrità della dotazione
IDRANTI A MURO E NASPI
– Verifica dell’integrità della dotazione
– Verifica delle non presenza di segni di deterioramento, corrosione o perdite.
– Verifica della corretta collocazione,
– Verifica della accessibilità senza ostacoli, visibilità, presenza e leggibilità delle istruzioni d’uso;
– Verifica del corretto avvolgimento della manichetta nel caso di idranti a muro
– Verifica dello stato degli sportelli e lastre di protezione
– Verifica della corretta chiusura e presenza del sigillo nel complesso
OPERAZIONI CONNESSE AL CONTROLLO PERIODICO (SEMESTRALE)
Il controllo periodico, effettuato da PERSONA COMPETENTE, consiste in una serie di operazioni atte a verificare la completa e corretta funzionalità dei componenti delle reti di idranti, nelle normali condizioni esistenti nell’ambiente in cui è installata.
Una volta terminato il controllo, il tecnico è tenuto alla compilazione del rapporto di intervento e all’aggiornamento del cartellino di manutenzione.
L’Azienda specializzata durante la fase di controllo deve verificare l’impianto come di seguito indicato:
ATTACCHI VVF
– Presenza, corretta ubicazione, chiaramente segnalati e accessibili senza ostacoli;
– non sia danneggiato ed i componenti non presentino segni di corrosione o perdite protezione da urti accidentali;
– presenza tappo filettato secondo norme UNI apribile con chiave per raccordi di tipo A;
– manovrabilità delle valvole mediante la completa apertura e chiusura delle stesse verificando la tenuta della valvola di ritegno;
– alla fine delle operazioni assicurarsi che le valvole di intercettazione degli attacchi autopompa siano in posizione aperta.
IDRANTI SOPRASUOLO E SOTTOSUOLO
– presenza, corretta ubicazione, chiaramente segnalati e accessibili senza ostacoli;
– non sia danneggiato ed i componenti non presentino segni di corrosione o perdite protezione da urti accidentali;
– presenza tappo filettato secondo norme UNI apribile con chiave per raccordi di tipo A;
– manovrabilità delle valvole mediante la completa apertura e chiusura delle stesse verificando la tenuta della valvola di ritegno;
– il sistema di drenaggio funzioni correttamente;
– le cassette a corredo degli idranti siano dotate di tubazione con raccordi UNI 804;
– le cassette a corredo degli idranti siano dotate di lancia di erogazione secondo la norma UNI 11423;
– le cassette a corredo degli idranti siano dotate di chiavi di manovra per l’apertura dell’idrante e per il serraggio dei raccordi;
– le cassette a corredo degli idranti sottosuolo siano dotate di dispositivi di attacco (colli cigno) per consentirne un rapido utilizzo.
IDRANTI A MURO E NASPI
– presenza della marcatura CE della cassetta se impianto costruito dopo 2004;
– presenza, corretta ubicazione, chiaramente segnalati e accessibili senza ostacoli;
– non sia danneggiato, i componenti non presentino segni di corrosione o perdite e la cassetta non sia danneggiata, si apra agevolmente non ostacoli le vie di esodo e sia saldamente fissata al supporto;
– protezione da urti accidentali;
– in caso di presenza di manometro esso funzioni correttamente;
– che la lancia erogatrice sia di tipo appropriato, di facile manovrabilità ed abbia almeno 3 posizioni di regolazione (intercettazione di getto, getto pieno e frazionato);
Specificità in caso di idranti a muro:
Per quanto attiene la tubazione verificare che:
– non vi sia presenza di screpolature, deformazioni e danneggiamenti;
– i raccordi siano a norma UNI 804;
– sia presente un adeguato sistema di protezione dell’operatore in prossimità del raccordo (ad es. manicotto copri legatura) UNI 7422 punto 4;
– abbia legature secondo UNI 7422;
– sia presente la fascetta vincolata al sistema di fissaggio riportante i dati del produttore, la massi-ma pressione di esercizio, l’anno di costruzione ed il riferimento alla norma UNI 7422.
Specificità in caso di naspi:
– la bobina (se presente) ruoti agevolmente in entrambe le direzioni;
– mancata presenza di screpolature, deformazioni e danneggiamenti sulla tubazione;
– per i naspi orientabili, il supporto pivotante ruoti agevolmente fino a 180°;
– per i naspi manuali la valvola d’intercettazione sia
adeguata e di facile e corretta manovrabilità;
– per i naspi fissi la guida di scorrimento del la tubazione funzioni correttamente e sia fissata correttamente e saldamente;
– la tubazione di alimentazione sia in buone condizioni.
OPERAZIONI CONNESSE ALLA MANUTENZIONE ANNUALE (COLLAUDO FUNZIONALE)
La manutenzione annuale, effettuata da PERSONA COMPETENTE, consiste, così come specificato nella norma UNI EN 671/3, oltre a tutte le operazioni previste nel controllo periodico semestrale, nel mettere la tubazione semirigida secondo UNI EN 694 in caso di naspi o appiattibile secondo UNI EN 14540 in caso di idranti a muro alla pressione di esercizio della rete.
– È ammesso il collaudo ad aria fino a pressioni di 6 bar
– Se pressioni dell’impianto sono superiori è necessario utilizzare collaudo idraulico
Annualmente deve essere inoltre effettuata la prova di funzionalità degli idranti a muro e dei naspi controllando che la portata e la gittata siano costanti e sufficienti (è consigliato l’uso di indicatori di flusso). Durante tale operazione si può utilizzare anche un tronchetto di tubazione con le stesse caratteristiche ma di lunghezza inferiore.
Una volta terminato le operazioni il tecnico è tenuto alla compilazione del rapporto di intervento e all’aggiornamento del cartellino di manutenzione.
OPERAZIONI CONNESSE AL COLLAUDO PERIODICO (QUINQUENNALE)
Il collaudo periodico, effettuato da PERSONA COMPETENTE, consiste nel mettere alla massima pressione di esercizio 1,2 MPa (12 Bar) la tubazione flessibile (in caso di idranti a muro) o la tubazione semirigida (in caso di naspi antincendio) così come specificato nella norma UNI EN 671/3.
Una volta terminato le operazioni il tecnico è tenuto alla compilazione del rapporto di intervento e all’aggiornamento del cartellino di manutenzione.
OPERAZIONI CONNESSE ALLA MANUTEZIONE ORDINARIA
La manutenzione ordinaria, effettuata da PERSONA COMPETENTE, consiste in una serie di operazioni atte a eliminare le anomalie di modesta entità riscontrate nei componenti delle reti idranti. Terminata la manutenzione, il tecnico è tenuto alla compilazione del rapporto di intervento.
OPERAZIONI CONNESSE ALLA MANUTEZIONE STRAORDINARIA
La manutenzione straordinaria, effettuata da PERSONA COMPETENTE, consiste in un intervento che richiede attrezzature o strumentazioni particolari o che comporti ad esempio la sostituzione degli accessori o dell’idrante a muro, naspo o la completa sostituzione di idranti a colonna o attacchi per gruppi autopompa. Terminata la manutenzione, il tecnico è tenuto alla compilazione del rapporto di intervento e, se del caso, al rilascio di una nuova dichiarazione di corretta installazione.
CARTELLINO (ETICHETTA) DI MANUTENZIONE CONTROLLO
È previsto l’obbligo per di apporre i dati di manutenzione e controllo su di un’etichetta che non deve impedire la visione della marcatura del fabbricante norma UNI EN 671/3.
È necessario mettere almeno i seguenti dati:
– la dicitura “REVISIONATO”
– i dati essenziali del fornitore del naspo o dell’idrante a muro
– gli estremi di identificazione di chi effettua la manutenzione
– la data (mese ed anno) dell’intervento di manutenzione.
OPERAZIONI INTEGRATIVE RETI ALL’APERTO A SECCO
Ad integrazione delle operazioni previste dalla UNI 10779, deve essere eseguita almeno una volta all’anno (e comunque all’atto di messa in servizio dopo un periodo di inattività) la prova funzionale d’impianto
– con attivazione
– delle valvole a diluvio
– dei dispositivi di sfiato
– e verifica del tempo di erogazione idrica
LE ATTREZZATURE PRESENTI SUL MERCATO IN GRADO DI AGEVOLARE LE OPERAZIONI DI MANUTENZIONE
Viene di seguito riportato un elenco non esaustivo di attrezzature, presenti attualmente sul mercato, necessarie per una corretta manutenzione.
– Chiavi fisse, cacciaviti, giratubi, chiavi regolabili, cercafase, carta vetrata, spazzole in ferro, trapani, avvitatori, etc…
– Strumenti di misurazione della portata e pressione (es. tubo di pitot, lancia con manometro ed indicatore di pressione)
– Strumenti di misurazione della pressione statica (es. tappi con manometro e valvola di scarico).
– Strumenti di misurazione della pressione dinamica (es. flussometri elettronici).
– Eventuale tratto di tubazione completo di raccordi per le verifiche in luoghi dove eventuali perdite d’acqua possano arrecare danno.
– Chiavi di manovra.
– Avvolgimanichetta (es. modelli carrellati, elettrici, con asciugatore).
– Attrezzatura per prova idrostatica (idonea per pressione idrostatica di 12 bar).
– Kit asciugatura e talcatura manichette
– Attrezzatura per pressatura pneumatica (tarata max 6 bar).
– Divisore valvolato con riduzioni e manometro.
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