Come funziona una Porta Tagliafuoco
Le porte tagliafuoco sono progettate per resistere al calore delle fiamme e, letteralmente, “tagliare” loro l’alimentazione, ovvero la fornitura di ossigeno che dà vita al fuoco, evitando che le fiamme possano diffondersi in altri ambienti ricchi di ossigeno. Tale sistema di protezione passiva può essere costituito da varie combinazioni dei seguenti materiali: acciaio, gesso, vetro, strati di vermiculite, legno.
Spieghiamoci meglio, grazie alla presenza di porte antincendio, l’avanzata delle fiamme viene bloccata, il fuoco continua ad essere alimentato dall’ossigeno presente nell’ambiente, ma una volta terminata la riserva di O2 l’incendio si spegne autonomamente.
Inoltre, le porte antincendio, oltre a bloccare la diffusione delle fiamme e del fumo tra i compartimenti di un edificio o agli edifici limitrofi:
- assicurano un’uscita sicura di tutti coloro che occupano l’edificio;
- permettono ai soccorsi di agire in sicurezza;
- proteggono i beni materiali negli ambienti in cui il diffondersi delle fiamme potrebbe creare ingenti danni.
Oggi, in base alle nuove norme europee di riferimento UNI EN 1634, la classe di resistenza al fuoco deve essere, invece, indicata con le lettere:
- E (che corrisponde alla precedente sigla “RE”): il ruolo statico (ovvero resistere meccanicamente) e la tenuta (evitare il passaggio delle fiamme, dei vapori e dei gas di combustione);
- EI (che corrispondono alla precedente sigla “REI”): l’isolamento termico (limitare il più possibile la trasmissione del calore).
Accanto alla sigla solitamente è presente un numero (30, 60, 90, 120 e 180) che sta a indicare, in minuti, il tempo entro il quale la porta è in grado di resistere al fuoco, in base ai test effettuati e alla certificazione ottenuta.
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